Itinerario 2.1 - Incongruenze nella teoria corrente sulle maree.
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2.1.3 - Ipotesi.
Bacini di marea.
Lasciamo da parte per il momento le cause del fenomeno marea. Per prima concentriamoci solo su come esse si svolgono, prendendo a testimonianza il filmato della NASA, presentata nella pagina precedente.
Dal filmato della NASA della pagina precedente, si evince che l'unità di spazio di un'onda di marea, ove essa si sviluppa, non è la Terra, ma un bacino di marea. Vi sono numerosi bacini di marea, ciascuno avente un proprio ciclo, che può essere o bi-diurno, o diurno, o misto.
La mia ipotesi.
Propongo qui una ipotesi che non è in contraddizione con quanto succede, secondo il filmato della NASA.
Questa ipotesi propone che una onda di marea prende forma quando l'acqua diminuisce la sua densità, in tempi successivi, nei diversi luoghi di un bacino. Diminuzione di densità dell'acqua, che può manifestarsi - come figure d'acqua - tanto più visibili, quanto meno l'acqua si muove, come vedremo nel dettaglio.
Questa variazione di densità dell'acqua è causata da processi cumulativi-dissipativi.
Ciascun bacino di marea ha la sua onda di marea, avente un ciclo che può avere una frequenza bi-diurna, diurna, o mista.
Non escludo che la frequenza potrebbe essere dovuta allla forza del campo magnetico.
Onde di marea.
Ciascuna onda di marea è autonoma rispetto a quelle che, nello stesso tempo, si stanno sviluppando altrove, ciascuna all'interno del proprio bacino.
Detta ipotesi sarà l'oggetto di 5 itinerari, dal 2 al 6.
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